Ora o mai più |
Postato da admin [20/01/2021 11:48] |
Nella situazione politica, istituzionale, economica e sociale del Paese, aggravata da una
pandemia che non sembra dare tregua, Matteo Renzi ha scelto la strada di una crisi che ci
auguriamo possa essere superata, almeno nei suoi pericolosissimi effetti immediati. Ieri il
presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel suo intervento alla Camera, ha offerto la legge
elettorale proporzionale, che costituisce la precondizione indispensabile per la rinascita di un
centro politico ampio e plurale che è l’obiettivo che, anche come Federazione Popolare dei DC,
ci proponiamo. Il nostro progetto ha molte affinità con quello che gli amici raccolti attorno al
“Manifesto Zamagni”: Insieme, Rete Bianca e altri movimenti e associazioni stanno
perseguendo; ossia la ricomposizione politica dell’area cattolico democratica e cristiano
sociale italiana. Un progetto che ha già visto alcune importanti riconciliazioni tra partiti,
movimenti, associazioni e gruppi tanto nella Federazione Popolare DC che tra gli amici del
Manifesto Zamagni.
L’esigenza di ricostruire un centro politico ampio e plurale, democratico, popolare, riformista
e europeista, ispirato dai valori dell’umanesimo cristiano, alternativo alla sinistra e alla destra
sovranista e populista, impegnato nella difesa e integrale attuazione della Costituzione e a
inverare nella città dell’uomo gli orientamenti della dottrina sociale della Chiesa, è presente in
entrambi i due raggruppamenti di cui sopra. Anche Gianfranco Rotondi, con l’iniziativa
assunta a St Vincent nel Novembre scorso, ha evidenziato l’opportunità di avviare un progetto
di ricomposizione dell’area cattolica, popolare, liberale e riformista, sui valori e i principi
dell’enciclica “Laudato SI” di Papa Francesco.
Nel momento in cui scrivo si sta svolgendo al Senato il dibattito sull’apertura della crisi, dopo
che ieri il Presidente Conte aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei voti della Camera dei
Deputati, tra i quali quello dell’On Polverini di Forza Italia; prima e probabilmente non ultima
dissociazione di alcuni parlamentari dal partito del Cavaliere. E’ stata quella di ieri
un’occasione assai utile nella quale avevo sperato che gli amici dell’UDC esprimessero la loro
autonomia di giudizio rispetto a un centro destra a trazione salviniana e della Meloni, lontano
mille miglia dalle scelte di quel partito inserito, con Forza Italia, a pieno tiolo nel PPE.
L’amico Hermann Teusch, della CSU bavarese, membro della Federazione Popolare DC, aveva
anche lui sollecitato un voto di fiducia a Conte, sottolineando che era ed è anche questa
l’aspettativa degli amici CDU e CSU tedeschi che, con la Merkel e la Van der Layen hanno
favorito l’apertura di credito all’Italia con i fondi della next generation EU e non comprendono
la rottura irresponsabile provocata dal senatore di Scandicci. Ieri, però, per l’UDC, assumendo
il ruolo di dominus, il sen De Poli, ha confermato la ferma determinazione di quel partito nel
rimanere nel centro destra; conferma ribadita stamane dalla sen. Binetti a poche ore dal voto.
Se così sarà, l’UDC perderà l’occasione storica di favorire quel progetto di ricostruzione di un
gruppo parlamentare di centro democratico, popolare, liberale e riformista, cui ha fatto cenno
Conte nel suo intervento. Un progetto che anche l’On Bruno Tabacci ha sostenuto ieri, con un
discorso nel quale, molto opportunamente, ha ricordato la ricorrenza del 18 Gennaio, data di
nascita del Partito Popolare Italiano. Se, com’è assai probabile, oggi al Senato, Conte non
otterrà la maggioranza assoluta, ma la maggioranza relativa, meglio se sostenuta da qualche
cifra efficace, si aprirà una trattativa per la formazione del nuovo governo. Sarà importante
vedere se il progetto di un gruppo parlamentare di centro ampio e plurale nascerà in
Parlamento, ma ancor di più lo sarà avviare un immediato percorso di ricomposizione della
nostra area politico culturale tra la Federazione Popolare dei DC e gli amici di Rete Bianca e
Insieme e con tutti coloro interessati a riportare in campo il cattolicesimo politico. Essenziale
sarà non anteporre questioni pregiudiziali di schieramento, inevitabilmente divisivi,
consapevoli che un centro democratico ampio e plurale, come quello indicato, potrà nascere
solo se autonomo e indipendente. Certo la precondizione sarà l’adozione di una legge
elettorale proporzionale alla tedesca, con sbarramento e sfiducia costruttiva. Di qui la
necessità di favorire l’adozione di questa legge come indicato da Conte. Rimanesse il
rosatellum, il nostro progetto non potrebbe decollare, poiché, in una scelta obbligata bipolare,
la nostra area sarebbe immediatamente lacerata tra l’opzione di destra e quella di sinistra,
con ampi margini di astensione come è avvenuto dopo la suicida scelta del maggioritario al
tempo del referendum Segni….
Prima è indispensabile organizzare insieme una Camaldoli 2021 per condividere con le
migliori espressioni dell’intellighenzia cattolica italiana, il programma dei DC e Popolari per
l’Italia. Un programma per la piena attuazione della carta costituzionale e con politiche
economiche in grado di corrispondere agli interessi dei ceti medi produttivi e delle classi
popolari. A seguire, una grande assemblea costituente nazionale del soggetto politico nuovo,
dalla quale emergerà una classe dirigente di giovani competenti, dotati di grande passione
civile e impegnati ad assumere il codice etico del decalogo sturziano alla base dei loro
comportamenti politici e amministrativi. Avanti, dunque, da “Liberi e Forti” con quanti sono
disponibili per questo formidabile impegno.
Venezia, 19 Gennaio 2021
Ettore Bonalberti
Presidente ALEF ( www.alefpopolaritaliani.it)
Direttivo Federazione Popolare DC
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