Commento finale a St Vincent 2020
Se l’obiettivo era quello indicato dall’amico Rotondi di " un percorso che inizia e non si propone
di dar vita a un partito, piuttosto a un’area trasversale capace di contendere coi sovranisti e la
sinistra alle prossime elezioni politiche “, l’incontro di St Vincent 2020 ha raggiunto il suo
scopo. Come nella migliore tradizione degli incontri di Forze Nuove, la corrente della sinistra
sociale della DC guidata da Carlo Donat Cattin, St Vincent anche in questa edizione organizzata
dalla Fondazione Fiorentino Sullo-Democrazia Cristiana, resa più complicata dalla pandemia
in atto ( ottima l’organizzazione per la sicurezza nello svolgimento dei lavori) ha offerto
l’opportunità di intervenire a tutti i partiti presenti in Parlamento per discutere il tema:
“Laudato SI, la Politica cristiana dal bianco al verde”. Che il tema dell’ambiente, dei
cambiamenti climatici, delle decisioni assunte dall’Unione europea con il recovery fund per
sostenere progetti di green economy siano tra quelli prioritari dell’agenda politica è ben noto;
meno prevedibile che gli orientamenti pastorali dell’enciclica pontificia potessero diventare il
riferimento per la nuova stagione politica del Paese.
E’ servita l’intelligenza e l’intuizione politica di Gianfranco Rotondi, anche lui un “ DC non
pentito”, per raccogliere attorno a questo messaggio gli esponenti dei diversi partiti e
l’interesse del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di Silvio Berlusconi, programmati
come partecipanti al convegno, alla fine, presenti con l’invio di due documenti di generica,
seppur affettuosa, adesione ai propositi della Fondazione e il riconoscimento del ruolo svolto
da Rotondi e dal cattolicesimo politico nella vicenda nazionale. Chi si attendeva indicazioni
operative concrete per l’avvio del progetto di un nuovo centro ampio e plurale sulla base della
convergenza tra la cultura cattolico democratica e quella ambientalista diffusa tra diverse
realtà partitiche, non può che costatare le difficoltà per realizzare tale progetto. Una difficoltà
emersa già dalle diverse valutazioni espresse nel merito tra i due esponenti più autorevoli dei
Verdi: l’On Bonelli, intervenuto nella giornata di apertura, e l’On Pecoraro Scanio presente
negli ultimi due giorni a St Vincent.
Da “osservatore partecipante” l'impressione finale che ho colto a St Vincent è la verifica della
scomposizione oggettiva in atto in tutti i gruppi e partiti, mentre sul progetto di
ricomposizione mi è parso cogliere contraddizioni, timidezze e comprensibili difese d'ufficio
delle vecchie appartenenze. Né dalla Gelmini, né da Brunetta, tanto per citare alcuni fra gli
esponenti più in vista di Forza Italia, sicuramente in linea con il messaggio riduttivo del
Cavaliere, sono venute disponibilità al cambiamento, al di là di quella ovvia al dialogo, e solo il
sen Schifani, anche in base alle recenti delusioni elettorali siciliane, ha rivolto alcune critiche
all’attuale posizione di Forza Italia all’interno del centro-destra. Incomprensibile, poi, la netta
indicazione della sen. Prestigiacomo per la legge elettorale maggioritaria e per il bipolarismo.
Una scelta che condannerebbe Forza Italia al ruolo, già in atto da tempo, di retroguardia sino
all'irrilevanza all’interno del centro destra a trazione del duo Salvini-Meloni. Una scelta, infine,
nettamente alternativa ai propositi del progetto del convegno. Insomma, se Rotondi attendeva
il semaforo verde dagli amici del suo partito, al massimo ha visto accendersi una luce gialla, in
attesa di fatti nuovi e diversi. A me pare che ciò che realisticamente potrebbe sortire dal
confronto apertosi è la formazione di un inter gruppo parlamentare, di cui ha dato l’annuncio
l’On Cesa nel suo intervento, impegnato a portare avanti proposte e progetti coerenti con la
green economy e con le indicazioni più generali da tutti condivise espresse dalla Laudato SI.
Tutto ciò è molto interessante per una migliore sintonia dei partiti dell’opposizione in sede
parlamentare, ma ben poca o nulla cosa quanto all’avvio di un progetto di ricomposizione al
centro come ci si augurava potesse sortire dal convegno autunnale di St Vincent.
L’altra attesa, specie da parte di noi “ DC non pentiti”, era quella di verificare se da St Vincent
potesse uscire qualche fatto nuovo per la ricomposizione dell’area politico culturale cattolico
democratica e cristiano sociale, senza la quale la traduzione politica nella “città dell’uomo”
degli orientamenti pastorali delle due ultime encicliche pontificie, “dal bianco al verde” rischia
d’ implodere in una reazione, priva di un catalizzatore, senza prospettive. Insieme al lavoro
quanto mai opportuno e utile sul piano parlamentare, infatti, occorre procedere senza
ulteriori indugi a federare nell'unità possibile quanto si sta da varie parti faticosamente
tentando di ricomporre all'interno della nostra area L’assenza di Buttiglione dalla tavola
rotonda finale, mi auguro non sia stata dovuta all’ennesimo voltafaccia del Cavaliere, analogo
a quelli che il politico filosofo ha ricordato nell’intervista di Tommaso Labate sul Corsera ( “
Berlusconi mi tradì più di una volta”), nella convinzione che anche stavolta, Berlusconi
confermasse, come anche a me è parso dalla lettura del suo messaggio a Rotondi e al
convegno, il suo costante atteggiamento di perpetuazione di un regno, il suo partito, in realtà,
oramai giunto alla consunzione.
Se si eccettua la partecipazione dell’amico On Mario Tassone, che è intervenuto a nome della
Federazione Popolare dei DC, e quella del sottoscritto, con la presentazione del libro sulla
lunga stagione della diaspora democristiana (1993-2020)-DEMODISSEA, questo tema è
risultato del tutto assente, anche per la mancata tavola rotonda che avevo auspicato potesse
essere organizzata tra i diversi esponenti dei tentativi in atto di tale ricomposizione. Quelli
degli amici raccolti attorno al manifesto Zamagni, che hanno il 4 ottobre dato vita al partito
INSIEME, quelli della Federazione Popolare dei DC che il 20 Ottobre prossimo si
organizzeranno in partito e gli amici del Popolo della Famiglia. Unica nota molto positiva, la
presenza di Don Gianni Fusco, “assistente spirituale” degli amici di “ Insieme”, intervenuto in
una delle tavole rotonde e diacono celebrante alla Messa di Domenica 11 ottobre, nella Chiesa
arcipretale di St Vincent. E’ questo, mi auguro, il segnale di un’attenzione nuova da parte della
CEI e della gerarchia cattolica assolutamente nuovo e importante.
La mancata opportunità di un confronto tutto interno alla nostra area, tuttavia, è solo rinviata,
dato che, come ho già scritto nelle note sui primi due giorni di St Vincent, se si vuol far
decollare la politica cristiana, come Rotondi si propone, “la politica cristiana dal bianco al
verde”, non basta, anche se utile e opportuno, l’avvio di un inter gruppo parlamentare, ma
parallelamente si deve prima dire basta al suicidio della diaspora post DC; porre fine alle
residue assurde divisioni e procedere senza indugi all’avvio del soggetto politico nuovo ampio
e plurale nel quale, però, sarà essenziale (sistema elettorale proporzionale permettendo) la
presenza di una forte e compatta realtà cattolico democratica e cristiano sociale.
Ettore Bonalberti
Venezia, 12 Ottobre 2020